Memorie
Amedeo Feniello, Per la storia del commercio mediterraneo del lino. Il caso napoletano (X-XV)
Il lino fu una delle principali merci di esportazione napoletana nel corso del medioevo. È possibile scandire due fasi. La prima, altomedievale, vissuta prevalentemente all’ombra del mercato musulmano e gestita da operatori amalfitani, ebrei e musulmani con il loro cuore nei mercati di Alessandria e di Fustat. La seconda, dominata dalle economie italiane di Pisa, Genova e – in seguito – di Firenze. Un tempo nuovo, dove Napoli e il Mezzogiorno non sono più al Nord del mondo commerciale Mediterraneo ma si sono trasformati nel Sud d’Europa.
During the Middle Ages, flax was one of the main Neapolitan export goods. Two periods are recognizable: 1) The first, during the early Middle ages, flourished under the influence of the Muslim market and was managed by operators from Amalfi and by Jewish and Muslim merchants. The heart of this market was in Egypt, in the cities of Alexandria and Fustat. 2) The second period was dominated by the Italian towns of Pisa, Genoa and – later – Florence. Naples and Southern Italy became therefore the South of Europe and were no longer seen as the northern side of the Mediterranean basin.
Pierluigi Licciardello, Le visite pastorali all’abbazia di Sansepolcro nel Duecento
L’abbazia di Sansepolcro è fondata in diocesi di Città di Castello agli inizi dell’XI secolo e durante il XII secolo entra a far parte della Congregazione Camaldolese. Da questo momento in poi sono due le istituzioni responsabili della vita religiosa del monastero: il vescovo di Città di Castello e il priore generale di Camaldoli. Nel Duecento vediamo entrambi i soggetti esercitare contemporaneamente il diritto di visita sul monastero, con qualche contrasto, fino all’esenzione di tutti i monasteri Camaldolesi dai loro vescovi, ottenuta nel 1258. L’analisi delle visite camaldolesi del Duecento ci permette di vedere da vicino alcuni momenti della vita quotidiana del monastero, in particolare la condotta scandalosa dei monaci nel 1267, e anche di capire il funzionamento di uno dei principali strumenti di controllo dei membri della Congregazione.
The abbey of Sansepolcro was founded in the Diocese of Città di Castello in the early eleventh century and became part of the Camaldolese Congregation during the twelfth century. Thereafter two institutions became responsible for the religious life of the monastery: the Bishop of Città di Castello and the General Prior of Camaldoli. In the thirteenth century both institutions simultaneously exercised the right of correction in the abbey, with some contrasts, until the exemption, obtained in 1258, of all the Camaldolese monasteries from the jurisdiction of their bishops. The analysis of the Camaldolese visits of the thirteenth century allows us to shed some light on the daily life of the monastery, and especially on the scandalous conduct of the monks in 1267. Furthermore, the analysis clarifies how one of the main tools of control over the members of the Congregation worked.
Cesarina Casanova, Medici in provincia: le condotte nel bolognese tra il dominio francese e l’Unità
Insieme con i dipendenti comunali e con il personale delle cancellerie dei governatorati, i medici condotti, di estrazione contadina, testimoniano una significativa trasformazione nella società di provincia, non più esclusivamente legata alla terra e al suo tradizionalismo: le fonti bolognesi dimostrano anzi che nella prima metà dell’Ottocento essi contribuirono alla diffusione di nuove idee e all’abbattimento del muro di reciproca diffidenza fra cittadini e abitanti del territorio.
Alongside municipal employees and lower courts staff, the network of country doctors, who very often were born in peasant families and then graduated at the University of Bologna, testify to a significant change in rural society, no longer just tied to the land and its conservatism. Sources show that during the first half of the nineteenth century physicians and surgeons contributed to a spreading of new ideas and began to tear down the wall of mutual distrust between the inhabitants of the city and the inhabitants of the surrounding territory.
Alessandro Conti, L’autunno dello scorpione: la famiglia Annibaldi della Molara in età moderna
L’antica famiglia romana degli Annibaldi deve la propria fama soprattutto alla sua straordinaria ascesa nel Lazio del Duecento, mentre le successive vicende del casato, particolarmente quelle d’età moderna, sono molto meno indagate. Con l’ausilio di molteplici fonti inedite, il presente studio mira a superare in parte questa carenza, approfondendo l’identità e le autorappresentazioni del ramo dinastico degli Annibaldi “della Molara” in quanto appartenente al patriziato di Roma tra XVI e XVIII secolo.
The ancient Roman family of the Annibaldi owes its reputation mainly to its extraordinary rise in thirteenth-century Lazio, while the subsequent history of the lineage, particularly in the early modern period, has been much less investigated. With the help of many unpublished sources, the present study aims to partially overcome this gap, investigating the identity and self-representations of the dynastic branch of the Annibaldi “della Molara” as a member of the Roman patriciate between the sixteenth and eighteenth centuries.
Documenti
Bruno Figliuolo, Sulla costruzione di un ponte in legno nei pressi di Tolmino (1321)
Recensioni
Barbara Visentin, La nuova Capua longobarda. Identità etnica e coscienza civica nel mezzogiorno altomedievale (Fulvio Delle Donne)
Paolo Gabriele Nobili, Alle origini della città. Credito, fisco e società nella Bergamo del Duecento (Alma Poloni)
Beatrice del Bo, La spada e la grazia. Vite di aristocratici nel Trecento subalpino (Gian Paolo G. Scharf)
Marco Pellegrini, Religione e Umanesimo nel primo Rinascimento da Petrarca a Valla (Lorenzo Tanzini)
Donata Battilotti, Gianluca Belli, Amedeo Belluzzi, Nati sotto Mercurio. Le architetture del mercante nel Rinascimento fiorentino (Giuliano Pinto)
Yael Manes, Motherhood and Patriarchal Masculinities in Sixteenth century itailan Comedy (Francesca Fantappié)
Anna Maria Rao, Lumi Riforme Rivoluzione. Percorsi storiografici (Rolando Minuti)
Simon Levis Sullam, L’Apostoli a brandelli. L’eredità di Mazzini tra Risorgimento e fascismo (Michele Simonetto)
Notizie
Archivio Storico Italiano – ISSN 0391-7770