Memorie
Riccardo Rao, Cavalieri, mercanti e consoli a Savona: costruzione di un’identità aristocratica, conflitto politico e rappresentanza in un comune ligure del XII secolo
Il contributo affronta il tema del comune consolare in Liguria attraverso il caso di studio di Savona. Se per la prima metà del XII secolo emerge un comune scarsamente definito sul piano istituzionale, per la seconda l’irrobustimento delle istituzioni coincide con la definizione di un gruppo dirigente coeso, caratterizzato dall’esercizio della mercatura e da una connotazione in senso aristocratico. Questo gruppo egemonizza le cariche consolari, coltiva relazioni con le grandi famiglie aristocratiche delle campagne e possiede torri in città.
Armando Antonelli, «Çascuno fa scriver brevi e carti». Il ruolo delle fonti d’archivio nella costruzione del Serventese dei Lambertazzi e Geremei
Lo studio indaga i nessi tra ideologia comunale repubblicana e creazione di una tradizione storica, manipolata, ma costruita attraverso la documentazione d’archivio, che fu al centro di un progetto archivistico e giurisdizionale promosso dal regime del popolo e delle arti bolognese nell’ultimo quarto del Trecento, approfondendo i rapporti tra testi letterari, narrativi in prosa o in versi, documenti conservati all’interno della Camera degli atti del comune bolognese, indugiando in particolar modo sul metodo di Giacomo Bianchetti, soprastante dell’archivio pubblico sul crinale dei secc. XIV-XV.
Beatrice Del Bo, Il Cavaliere Errante e Riccarda Visconti di Saluzzo: un’immagine «alla Christine de Pizan» delle donne medievali
Riccarda Visconti (1306-post 1366), moglie del marchese di Saluzzo Tommaso II fu una dama valorosa, protagonista delle vicende politiche e militari relative alla salvaguardia del dominio del marito. Se ne ricostruisce la biografia non soltanto sulla base delle fonti d’archivio ma anche tramite il romanzo cavalleresco autobiografico del nipote, Tommaso III, Le Livre du Chevalier Errant (1403-1405). In quest’opera, Riccarda e altre donne trattate nel testo, è descritta con un registro lessicale e semantico aderente allo stile impiegato da Christine de Pizan nella sua Cité des Dames. Non a caso, molto probabilmente il marchese, mentre lavorava al Livre, frequentò il suo atelier parigino durante la stesura della Cité.
Andrea Guidi, Machiavelli e il problema della milizia nella Firenze repubblicana del primo Cinquecento: aspetti teorici e sviluppi pratici dal 1506 al 1530
Quest’articolo è fondato su di una comparazione diretta tra i due esperimenti di milizia riferibili agli ultimi due periodi di governo popolare a Firenze nel Rinascimento: l’uno voluto e ideato da Niccolò Machiavelli tra il 1506 e il 1512, e l’altro, noto come Ordinanza del contado, tra il 1527 e il 1530. Si analizza in particolare il processo di transizione che portò dal modello machiavelliano di una vasta fanteria di popolo armata di picche ad uno fondato sull’utilizzo di compagnie di fanteria di dimensioni ridotte e dotate prevalentemente dei nuovi e più efficienti archibugi. Il risultato ottenuto conferma che Machiavelli era cosciente della necessità di riconsiderare il ruolo dei paesani nello stato allo scopo di creare una forza militare più ampia e potente. Lo studio dei documenti, infine, consente di sviluppare nuove ipotesi sugli ultimi giorni della vita di Machiavelli nel 1527.
Rita Mazzei, La crisi del Seicento e la manodopera femminile nell’industria serica a Lucca e a Firenze
Il saggio si propone di indagare il processo di progressiva femminilizzazione della manodopera che si verificò nell’industria serica nel corso del Seicento a Lucca e a Firenze. La divisione sessuale del lavoro passava lì, come in altri centri di produzione dell’Italia centro-settentrionale, attraverso una attribuzione di genere delle specializzazioni manifatturiere che riservava alle donne le lavorazioni meno impegnative. Questo comportò nel tempo una forte riduzione dei salari, che nel caso di Lucca risulta ben documentata nelle fonti d’archivio, e una perdita di prestigio sociale di quella che nei secoli era stata l’élite della classe artigianale urbana, ossia i tessitori. Sullo sfondo, sia a Lucca sia a Firenze, si avvertono gli effetti devastanti che la crisi economica di metà secolo ebbe sulla tenuta del nucleo familiare artigiano. In entrambe le città non mancarono episodi di protesta, che nella capitale del granducato scopriamo vivacemente connotati al femminile.
Discussioni
Francesco Paolo Tocco, L’Aquila: un’altra città dell’Italia delle altre città
Recensioni [scarica PDF]
La crescita economica dell’occidente medievale. Un tema storico non ancora esaurito (Sergio Tognetti)
Alberto Luongo, Gubbio nel Trecento. Il comune popolare e la mutazione signorile (1300-1404) (Lorenzo Tanzini)
Studies on Florence and the Italian Renaissance in Honour of F. W. Kent, ed. by Peter Howard and Cecilia Hewlett (Claudia Tripodi)
Diplomazie. Linguaggi, negoziati e ambasciatori fra XV e XVI secolo, a cura di Eleonora Plebani, Elena Valeri, Paola Volpini (Matteo Giuli)
Luca Baratta, “A Marvellous and Strange Event”. Racconti di nascite mostruose nell’Inghilterra della prima età moderna (Ottavia Niccoli)
Diplomazia e comunicazione letteraria nel secolo XVIII: Gran Bretagna e Italia / Diplomacy and literary exchange: Great Britain and Italy in the long 18th Century, a cura di F. Fedi e D. Tongiorgi (Renzo Sabbatini)
Jules Michelet, Il Rinascimento, a cura di Leandro Perini (Igor Melani)
Notizie [scarica PDF]
Archivio Storico Italiano – ISSN 0391-7770